Il 60% delle aziende con rotazione elevata ha problemi di reclutamento

In questo post vorrei parlare di un argomento che preoccupa molto un imprenditore che abbiamo incontrato questa settimana, responsabile di un’azienda di servizi della provincia di Modena, che si occupa di GESTIONE e OTTIMIZZAZIONE DEI SISTEMI IT. Una vera eccellenza italiana che possiede, al suo interno, risorse professionali altamente qualificate, come, esperti di ingegneria informatica e gestionale, sviluppatori e programmatori.

Durante l’incontro uno dei temi principali era la gestione del turnover e le difficoltà nell’individuare e mantenere il personale maggiormente qualificato.
Al termine della riunione mi sono tornati alla mente alcuni articoli ed un rapporto che avevo letto non molto tempo fa sull’importanza della gestione del turnover aziendale.
Ho riguardato quei dati e cercato di rispondere ad alcune delle domande che ci eravamo posti durante il nostro incontro e che potrebbero essere utili per avere un quadro più preciso della situazione.

Qual è attualmente la percentuale di TURNOVER VOLONTARIO del personale?
In Italia, in un anno, il 51% delle aziende soffre una rotazione volontaria del personale, che va dal 10% al 39%. Il 22% delle aziende soffre una rotazione volontaria che va del 1% al 9% mentre il restante 27% delle aziende dichiara di non aver avuto nessuna rotazione del personale.

Perché si verifica il TURNOVER volontario?
Nel 38% dei casi queste rotazioni si verificano perché i dipendenti ricevono offerte salariali migliori, Un altro 25% dichiara che i dipendenti non vedono uno sviluppo futuro professionale e/o personale gratificante. Circa il 19%, invece, considera che il turnover sia dovuto alla mancanza di identificazione con gli obiettivi e strategie aziendali ed il 7% cambia per evitare un clima lavorativo non gradevole.
In minore misura (circa il 5%), le aziende ritengono che i loro dipendenti abbandonino per errori nei processi di selezione/valutazione dei profili che non identificando il candidato giusto, in altre occasioni perché sono alla ricerca di migliori e maggiori possibilità di conciliazione lavorativa e personale (poco più del 4%) e, per ultimo, perché l’azienda si trova in un non propizio periodo economico che si ripercuote su di loro (quasi il 3%).
Questi dati ci danno un’idea generale delle motivazioni che portano alla rotazione volontaria dei dipendenti ma un’altra importante questione è quella della difficoltà nella ricerca di personale qualificato. In questo caso la domanda che ci dobbiamo porre è un’altra.

Quali sono le aree di un’azienda dove si ha più difficoltà a trovare i candidati adeguati?
Sembra che non tutte le aree soffrano allo stesso modo di questa carenza di talenti, alcuni dei quali sono più evidenti rispetto ad altri. Questo è il caso dell’area commerciale e delle vendite (28,8%), ICT (25,6%), ingegneria e produzione (19,5%) e, più lontano, del servizio clienti (11,16%).
Al di sotto del 10% rimangono le altre aree. Tra queste il marketing, la comunicazione, l’amministrazione, Qualità e R&S, gestione generale, acquisti, logistica e trasporti.

Quanto costa alle aziende il TURNOVER volontario in termini economici e di tempo?

Quando il professionista decide di abbandonare l’azienda e l’imprenditore considera la necessità di rimpiazzare quella risorsa, il tempo che l’azienda impiegherà nel trovare il candidato ideale è diverso per ogni realtà e sicuramente commisurato all’esperienza e specializzazione. Ma si può comunque confermare che per la sostituzione occorreranno sicuramente dei mesi, Per citare un esempio, una su tre aziende dichiara di impiegare dai 3 ai 5 mesi per trovare una nuova risorsa. Che sommato al periodo di formazione/specializzazione diventa un periodo “importante” e spesso un danno difficilmente calcolabile per le aziende.

Si può quindi affermare che la gestione corretta del personale specializzato è oggi uno dei principali punti di forza di un’azienda. Soprattutto per le imprese innovative e altamente tecnologiche o che necessitano di personale qualificato di alto livello.

Per mantenere un turnover positivo e diminuire i rischi di perdita del personale migliore, è quindi importate conoscere le persone, le loro capacità e saper valutare con attenzione e tempestività le loro performance. Per farlo è fondamentale avere a disposizione tutti i dati che consentano di conoscere in tempo reale la vera situazione, ciò consentirà di impostare le giuste strategie per evidenziare i talenti e mantenere i team aziendali efficaci e vincenti.

È proprio con l’obiettivo di supportare le aziende ad affrontare adeguatamente la gestione del personale che abbiamo creato, K-Rev, la nostra piattaforma di valutazione delle performance delle persone in azienda.
K-rev è uno strumento che può facilitare il compito del management, ed è stato sviluppato per ottenere un miglioramento delle RELAZIONI del personale e dell’azienda.

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