L’ultimo anno e mezzo ha rappresentato un punto di svolta, anche per quanto riguarda le competenze trasversali, o soft skills. Alcune però sono più importanti di altre: qui ti spieghiamo quali sono e perché.
Le soft skills del 2021
Da tempo in ambito HR le soft skills hanno preso campo, fino ad essere considerate quasi al pari delle hard skills, delle competenze tecniche. Secondo uno studio, nel 2021 le competenze trasversali più richieste sono:
- Intelligenza emotiva
- Leadership
- Collaborazione
- Problem solving
- Adattabilità
- Comunicazione
- Time management
- Growth mindset
Durante questo ultimo anno e mezzo gli scenari lavorativi sono cambiati e soft skills come il problem solving e l’adattabilità hanno assunto tutto un altro significato. C’è bisogno di cambiare e saper cambiare. Trovare soluzioni creative e logiche a problemi che prima non esistevano, è fondamentale. Ma anche e soprattutto sviluppare una mentalità orientata alla crescita, nell’ottica di un apprendimento continuo, sia personale che professionale.
Anno 2021: comunicazione e intelligenza emotiva
Se fra le principali competenze trasversali troviamo la necessità di un growth mindset, l’adattabilità e il problem solving possiamo tranquillamente dire che le soft skills più determinanti si sono dimostrate l‘intelligenza emotiva e, ancora di più, la comunicazione.
Soft skills: l’intelligenza emotiva
Questa soft skill è ancora una volta fra le più importanti. L’abilità di individuare le proprie emozioni e quelle degli altri e saperle gestire è sempre più importante. Come importante è la capacità delle organizzazioni di favorire, con un ambiente lavorativo adatto, la crescita dell’intelligenza emotiva. Anche e soprattutto creando un ambiente che eviti situazioni di stress psicologico, che mettono a dura prova la sviluppo di una componente emotiva sana, efficace e consapevole.
Soft skills: la nuova comunicazione
La skill che però ha visto più cambiamenti nell’ultimo anno e mezzo è sicuramente la comunicazione, che è quindi diventata fondamentale. Il lavoro da remoto ha messo in atto la necessità di cambiare il nostro modo di comunicare, di affinare capacità comunicative che prima veniva usate poco o per niente.
Comunicare da remoto ha dato la possibilità di mettere da parte alcuni meccanismi che si innescano invece con la presenza fisica. Come per esempio il livello di ansia e i meccanismi di difesa che il nostro corpo e la nostra mente mettono in atto quando siamo in presenza. E quindi quando ci relazioniamo e interagiamo con gli altri. Mentre da remoto non proviamo questi sentimenti.
Un nuovo modo di comunicare
Ma ci sono anche aspetti meno positivi. Infatti, da remoto, si perdono anche tutta quella serie di dinamiche relazionali e comunicative che emaniamo in presenza. Non possiamo usare per esempio la prossemica del corpo. Avvicinarsi o allontanarsi dal pubblico crea nelle persone con cui stai interagendo un livello di attenzione diversa, per esempio. E quindi, si generano anche livelli di interazione diversi. Tutto questo si perde con la comunicazione da remoto.
In poche parole si è trattato e si tratta di definire nuove skills comunicative, per un nuovo modo di comunicare e di approcciarsi agli altri. Per questo la formazione e un team di esperti e il settore HR diventano sempre più importanti per aiutare le organizzazioni a far fronte a queste nuove necessità.
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