Guida strategica alla talent retention

 

A livello globale, il 93% delle organizzazioni è preoccupato per la retention delle persone assunte in azienda.

Lo sconcertante dato deriva da un sondaggio condotto da LinkedIn nel 2023 su oltre 2.200 professionisti delle risorse umane, dello sviluppo delle competenze e dipendenti che utilizzano servizi di formazione.

Secondo lo stesso sondaggio, la migliore cosa da fare per non farsi scappare i talenti acquisiti dai reparti HR è offrire opportunità di apprendimento.

Ovviamente questo si tratta solo di uno delle numerose strategie da impiegare nel mantenimento delle persone a cui stiamo affidando l’andamento del nostro lavoro quotidiano. Quali sono le altre?

Gli esperti di K-Rev hanno creato per voi una breve guida strategica alla talent retention, ovvero una serie di consigli pratici che vi aiuteranno a costruire una base da cui partire per mantenere solidi i vostri team, garantendo la continuità lavorativa necessaria al raggiungimento dei vostri obiettivi.

La serie di consigli arriva con tutti i link necessari per esplorare le fonti e gli articoli di riferimento originali.

Ma prima…

Perché i talenti “spiccano il volo”?

Le persone talentuose possono lasciare le loro organizzazioni per svariate ragioni. L’approccio lavorativo moderno vede non solo colloqui di entrata nelle aziende più ambiziose ma anche colloqui di uscita quando una persona si dimette. L’obiettivo dei reparti HR in questo caso è capire se l’azienda debba affrontare un problema cronico che sta compromettendo la retention oppure se si tratta di casi sporadici e del tutto naturali.

Un’indagine di Korn Ferry del 2023, che ha coinvolto 4.000 professionisti/e negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ha rilevato che l’82% di loro lascerebbe il proprio lavoro attuale per uno stipendio più alto o migliori benefici.

Per quanto riguarda l’Europa, un articolo di Euronews del 18 novembre 2024 riporta che il 34% dei lavoratori europei ha dichiarato di essere “probabile” o “molto probabile” a cambiare impiego di propria iniziativa nei prossimi sei mesi.

Sebbene l’articolo non specifichi quanti di questi lavoratori siano motivati principalmente da una retribuzione più alta, è ragionevole supporre che la compensazione sia un fattore significativo nelle decisioni di cambiamento di lavoro.

Tutto questo ci farebbe presupporre, in via forse troppo semplicistica: “è solo questione di denaro?”

Boston Consulting Group ha chiesto a oltre 11.000 dipendenti cosa desiderassero in un lavoro e tra le risposte ci sono stati sia salari, sia benefici migliori. Tuttavia, i fattori emotivi sono risultati i più importanti quando la domanda è stata riformulata in: “quali caratteristiche ti fanno desiderare di rimanere con un datore di lavoro?”. Le risposte si sono immediatamente allontanate dalla ral

  • essere trattati equamente e con rispetto; 
  • svolgere un lavoro piacevole;
  • avere sicurezza lavorativa; 
  • sentirsi valorizzati e apprezzati; 
  • sentirsi supportati.

Lo stesso sondaggio ha rilevato che oltre un quarto dei dipendenti si vede lasciare il proprio datore di lavoro entro un anno.

Altri fattori che influenzano l’abbandono dei dipendenti includono cattivi manager, burnout, mancanza di opportunità di sviluppo professionale, bassa autonomia e noia

Le esperienze negative sono l’unico motivo per cui i dipendenti se ne vanno? 

Alle volte si presenta un’opportunità straordinaria che un lavoratore o una lavoratrice non può lasciarsi sfuggire. Per quanto possa sembrare strano, questo è lo scenario migliore in termini di turnover: la persona era felice e non stava cercando alternative. Tuttavia, un’azienda può comunque riflettere su cosa fare per creare opportunità simili internamente e valutare se sia necessario considerare nuove opportunità e percorsi di apprendimento o avanzamento più attivamente per i talenti ad alte prestazioni in futuro.

Guida strategica alla Talent Retention

Per mantenere i migliori talenti all’interno dell’azienda, è fondamentale implementare una serie di buone pratiche comprovate. Gli esperti di K-Rev hanno riassunto per voi le buone pratiche da mettere in atto giorno per giorno. 

Ecco dieci strategie moderne, supportate da brevi spiegazioni che ne illustrano l’efficacia:

  • Offrire opportunità di sviluppo professionale

Investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze delle persone aumenta la loro soddisfazione e lealtà verso l’azienda. Programmi di mentoring, corsi di aggiornamento e piani di carriera personalizzati sono strumenti utili in questo ambito. Un investimento sensato di risorse sui propri talenti: un investimento sul futuro della tua organizzazione.

  • Fornire una compensazione equa e competitiva

Assicurarsi che i salari e i benefici siano allineati o superiori agli standard di mercato è cruciale per trattenere i talenti. Oltre alla retribuzione base, considerare bonus, stock options e altri incentivi può fare la differenza. Uno dei punti cruciali e ancora importanti per chiunque voglia rimanere nel proprio settore lavorativo. Una volta raggiunto questo obiettivo aziendale, potrete concentrarvi su tutto ciò che non concerne il denaro per i vostri talenti. 

  • Promuovere un ambiente di lavoro positivo e inclusivo

Creare una cultura aziendale che valorizzi la diversità, l’inclusione e il benessere dei dipendenti favorisce la loro permanenza. Attività di team building, riconoscimenti pubblici e politiche di inclusione sono esempi di iniziative efficaci. Ricordatevi di trarre vantaggio dalla diversità: un ambiente vario, come in natura, favorisce uno scambio di idee e soluzioni differenti per i vari problemi lavorativi quotidiani.

  • Offrire flessibilità lavorativa

Permettere orari flessibili o la possibilità di lavorare da remoto può aumentare la soddisfazione delle persone, migliorando l’equilibrio tra vita professionale e personale. Questa flessibilità è particolarmente apprezzata e può ridurre il turnover. Certamente, dopo la pandemia COVID-19, ogni azienda ha parzialmente cambiato idea a riguardo. Nonostante ciò, non tutte le organizzazioni offrono soluzioni full remote. Gli esperti di K-Rev vi consigliano di valutare soluzioni ibride per mantenere i talenti migliori con voi. 

  • Implementare programmi di riconoscimento e ricompensa

Riconoscere e premiare i successi e gli sforzi delle persone rafforza il loro legame con l’azienda. Programmi di riconoscimento formali e informali possono aumentare l’engagement e la motivazione. Oltre ai bonus monetari, cercate di stimolare i vostri talenti attraverso ricompense culturali, esperienze esterne alla vostra organizzazione o semplicemente benefit tangibili esterni. 

  • Favorire la comunicazione aperta e il feedback continuo 

Incoraggiare una comunicazione trasparente e offrire feedback regolari aiuta i dipendenti a sentirsi ascoltati e valorizzati. Strumenti come sondaggi sul clima aziendale e riunioni periodiche possono facilitare questo processo. Se poi volete dotarvi di un’app in grado di stimolare lo scambio di opinioni, registrare i vari feedback e analizzare tutti i dati raccolti per poter offrire alle persone un’occasione unica per capire i propri punti di forza o di crescita: valutate la K-Rev Suite 2.0. 

  • Offrire percorsi di carriera chiari e opportunità di avanzamento

Mostrare alle persone le possibilità reali di crescita all’interno dell’azienda e supportarle nel raggiungimento dei loro obiettivi professionali aumenta la loro fidelizzazione. Piani di successione e promozioni interne sono strategie efficaci in questo senso. Chiarificare fin dai primi passi in azienda quali potrebbero essere i gradini successivi da dover salire pone, psicologicamente, i talenti sui binari giusti: una crescita costante, premiante della stabilità lavorativa e da un percorso lineare di crescita. 

  • Assicurare un equilibrio tra vita lavorativa e personale

Promuovere iniziative che supportino il benessere dei dipendenti, come programmi di wellness, consulenze psicologiche o attività ricreative, contribuisce a ridurre lo stress e aumentare la soddisfazione lavorativa. Creare dei pomeriggi ludici dove poter dare sfogo alla propria fantasia, con attività di teambuilding, riduce lo stress e aiuta lo scambio di feedback. Lavorare sulle soft skills in maniera laterale con boardgames o videogames vi permetterà di comprendere al meglio chi, tra le persone, ha un determinato talento o meno.

  • Coinvolgere i dipendenti nelle decisioni aziendali

Includere le persone nei processi decisionali e ascoltare le loro opinioni li fa sentire parte integrante dell’azienda, aumentando il loro impegno e la loro lealtà. Comitati interni e sessioni di brainstorming sono strumenti utili per questo scopo. Se volete elevare la vostra organizzazione: valutate seriamente l’implementazione di un framework trasparente dove le decisioni sono viste da tutti i reparti aziendali. La logica OKR, ad esempio, vi permetterà di allineare tutti i team senza sovraccarico di informazioni. 

  • Monitorare e analizzare i dati sul turnover

Analizzare le cause delle eventuali dimissioni e raccogliere feedback dalle persone che lasciano l’azienda permette di identificare aree di miglioramento e implementare strategie correttive. Strumenti di analisi HR e interviste di uscita sono metodi efficaci per raccogliere queste informazioni.

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