Wellbeing: che cos’è e perché le aziende dovrebbero conoscerlo

 

Il wellbeing aziendale, detto anche benessere organizzativo è un concetto scientifico multidimensionale che riguarda lo stato di salute psicologica, fisica e sociale delle persone all’interno di un’organizzazione. 

Si basa su un approccio olistico che non si limita alla salute fisica, ma abbraccia aspetti quali la soddisfazione lavorativa, l’equilibrio tra vita privata e professionale, e la percezione di un ambiente di lavoro supportivo e inclusivo.

Questo articolo, partendo da solide basi scientifiche, analizza che cos’è e perché le aziende dovrebbero conoscerlo.

Una buona lettura!

Definizione scientifica

Secondo la letteratura scientifica, il wellbeing aziendale può essere definito come:

Lo stato ottimale che si verifica quando i dipendenti sperimentano condizioni favorevoli per il loro sviluppo personale, la loro soddisfazione professionale e il loro impegno organizzativo” (Ryan & Deci, 2001; Dodge et al., 2012).

Questo concetto è strettamente legato a teorie psicologiche come la Self-Determination Theory (SDT), che enfatizza l’importanza di soddisfare tre bisogni fondamentali:

  1. Autonomia: sentirsi liberi di gestire il proprio lavoro e prendere decisioni.
  2. Competenza: percepire di avere le capacità necessarie per affrontare le sfide.
  3. Relazionalità: instaurare connessioni autentiche e significative con colleghi e superiori.

La SDT è stata applicata in vari contesti, tra cui l’educazione, lo sport, la salute e il lavoro. Essa dimostra che la promozione di ambienti che soddisfano i bisogni psicologici fondamentali può portare a risultati positivi in termini di motivazione, prestazioni e benessere generale.

Se volete approfondire le radici e l’applicazione di questa teoria approfondire vi consigliamo di consultare le seguenti fonti:

  • “Self-Determination Theory” su SpringerLink: questo articolo offre una panoramica molto dettagliata della teoria e esplora alcune delle sue applicazioni.
  • “Self-Determination Theory: la motivazione nell’apprendimento” su State of Mind: questo articolo analizza l’importanza della SDT nel contesto educativo, per accrescere la stima di noi stessi e del nostro impegno quotidiano sui banchi di scuola.

Dimensioni del Wellbeing aziendale

Come anticipato nell’introduzione, il Wellbeing abbraccia diverse sfere del benessere della persona. Un concetto quindi complesso per sua definizione, in grado di adattarsi ai contesti più disparati nel campo della salute sul luogo di lavoro. Abbiamo suddiviso per voi le 5 aree fondamentali:

  1. Salute fisica: includono programmi di prevenzione e cura sia sul posto di lavoro che al di fuori di esso, accesso a strutture per il fitness, promozione di uno stile di vita sano (es. alimentazione equilibrata, attività fisica). Le politiche di welfare aziendale del modello occidentale prevedono sempre più spesso l’integrazione di politiche di welfare gestite dalle organizzazioni e parallele a quelle statali.
  2. Benessere psicologico: programmi di supporto nella gestione dello stress lavorativo e personale, iniziative per migliorare la resilienza e la mindfulness, promozione di un ambiente inclusivo e privo di discriminazioni. La sfera del supporto psicologico sta ottenendo sempre più importanza nei luoghi di lavoro moderni, dove la gen Z (a differenza alla gen X) è più consapevole dell’importanza di un luogo di lavoro sano e lontano dagli ideali tossici del “lavoro a ogni costo”. 
  3. Relazioni sociali: politiche aziendali in grado di creare un clima lavorativo positivo in cui le persone si sentano valorizzate e ascoltate, incoraggiando la collaborazione e la fiducia reciproca. Uno dei consigli che vi diamo in merito è quello di implementare programmi o applicazioni che riescano a stimolare lo scambio di feedback continuo per facilitare la crescita delle persone e la creazione di un ambiente positivo.
  4. crescita professionale: offrire opportunità di apprendimento continuo, coaching e percorsi di sviluppo per stimolare il senso di realizzazione. Un’altra sfida moderna della società liquida, permettere alle persone di crescere il proprio know-how lavorativo al di fuori del contesto accademico. 
  5. Work-life balance: garantire flessibilità negli orari di lavoro, smart working e politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Si tratta di azioni che facilitano la vita delle persone senza intaccare l’output della vostra azienda. Diventa fondamentale garantire un equilibrio tra vita e lavoro molto spesso sotto attacco dai ritmi frenetici e dalle richieste incessanti provenienti dagli ambienti lavorativi. 

Benefici per l’organizzazione

Le numerose ricerche dimostrano che investire nel wellbeing aziendale porta a numerosi benefici. Le aziende che decidono di applicare politiche del benessere traggono i maggiori vantaggi, tra cui possiamo trovare:

  • aumento della produttività generale – le persone con un grado di soddisfazione alto sono fino al 12% più produttive;
  • riduzione dell’assenteismo – una migliore salute fisica e mentale diminuisce le giornate di lavoro perse a causa di condizioni psicologiche o fisiche non ottimali;
  • miglioramento della retention – le persone che si sentono supportate rimangono più a lungo in azienda riducendo il job-hopping;
  • attrattività aziendale – le organizzazioni con una forte cultura del benessere attraggono talenti di qualità. Le persone talentuose sceglieranno sempre un ambiente curante delle persone a discapito di ambienti workonly.

Conclusione

Il wellbeing aziendale si articola in diverse dimensioni, ciascuna focalizzata su specifici aspetti del benessere delle persone all’interno delle organizzazioni. Queste dimensioni sono interconnesse e contribuiscono complessivamente alla salute e alla soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Nel prossimo articolo analizzeremo nel concreto alcune delle attività pratiche per introdurre il wellbeing nella vostra azienda.

La redazione K-Rev

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